Una cena romantica interrotta da due rapinatori fatti di pane che con la refurtiva nutrono un vorace e orrendo mostro. La scena di un delitto a rappresentare una paura ancestrale, che si fa sempre più verosimile man mano che il nostro empito distruttivo si abbatte, consumisticamente addobbato, sul mondo e quindi anche su noi stessi. Un’Angoscia irrazionale in quanto non “qui e adesso”, ma che ritengo più fondata delle tante propagate ad arte. L’ironia, quindi, come sguardo lieve sulle cose ed una citazione di Beuys - “Olive Stone”, 1984 - irriverente ma, nel senso, altrettanto rispettosa della forza irrapresentabile della materia.

la rivolta del pane